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Ars, interrogazione dell’On. Rosellina Marchetta sul nuovo contributo per l’anagrafe canina

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L’On. Rosellina Marchetta, Deputato

Segretario dell’ARS, ha presentato questa mattina un’interrogazione parlamentare all’Assessore della Salute, dott.ssa Daniela

Faraoni, per chiedere di rivedere la norma introdotta con Decreto Assessoriale n. 1166/2025, che introduce un contributo economico per l’iscrizione all’anagrafe canina, per i relativi passaggi di proprietà e per le cucciolate.

“In questi giorni cresce, forte e diffusa, la preoccupazione di cittadini, veterinari e amministrazioni locali per gli effetti della nuova norma – trasmette l’On. Marchetta – Una misura che, nelle intenzioni, dovrebbe sostenere la lotta al randagismo, ma che rischia concretamente di produrre l’effetto opposto.

La verità è semplice e sotto gli occhi di tutti: se la registrazione degli animali diventa più costosa, molti cittadini saranno scoraggiati dal farlo, mentre chi oggi vive fuori dai radar della legalità continuerà a rimanerci. Si rischia così di punire proprio chi rispetta le regole, indebolendo un sistema di controllo già fragile e alimentando nuove sacche di irregolarità.”

E nell’interrogazione la Deputata Marchetta analizza la situazione, evidenziando come i veterinari, chiamati anch’essi a sostenere un contributo, potrebbero essere costretti ao aumentare le tariffe, scaricando il costo sui cittadini e riducendo l’accesso alle cure veterinarie. Chiedendo dunque all’Assessore di ripensare profondamente l’impianto della norma, chiede un approccio diverso.

“Servono incentivi, non ostacoli; semplificazione, non burocrazia; sostegno, non nuovi balzelli. Si valutino esenzioni per le fasce fragili e per chi adotta dai rifugi, si ascoltino le categorie professionali, si raccolgano dati reali sugli effetti già riscontrati sul territorio. E, se necessario, si sospenda l’applicazione del decreto, nell’attesa di una revisione che metta finalmente al centro il benessere animale, la responsabilità dei proprietari e la reale efficacia delle politiche anti-randagismo.”

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